Toscana - Pistoia - Pescia
Enel Energia e Gas a Pescia
ABITI NEL COMUNE DI Pescia?
C'è una BUONA NOTIZIA!
Nel comune di Pescia è possibile richiedere l'esenzione dal pagamento dell'accisa!
RICHIEDI SUBITO UN CONTATTO VIA WEB PER SAPERNE DI PIÙ!
L'ESENZIONE DAL PAGAMENTO DELLE ACCISE È LA SOLUZIONE AI RINCARI DI BOLLETTE DI LUCE E GAS A Pescia!
A fronte dell’impiego di specifici prodotti energetici in processi produttivi siamo in grado di proporvi la migliore tariffa sul mercato Italiano per la fornitura di Energia Elettrica e Gas con esenzione dal pagamento dell'accisa.
Enel Business Agenzia DM a Pescia
Scopri anche le offerte di Enel Energia deidacate ai privati e alle imprese disponiobili in Toscana - Pistoia - Pescia sono:
- OFFERTE LUCE
- OFFERTE GAS
- OFFERTE LUCE E GAS
- AUMENTO DI POTENZA
- ESENZIONI DELLE ACCISE GAS E ELETTRICO
- SWITCH OFFERTE DA ALTRO FORNITORE
- OFFERTE PER NUOVA FORNITURA
- VOLTURE
- SUBENTRI
- PRATICHE ENERGIVORI
Affidati a Enel Energia e scopri un mondo di servizi vicini a te e alla tua impresa.
Agenzia Enel Business e Privati Agenzia DM
CONSULTING
Da anni il nostro Studio persegue costantemente gli obiettivi di qualità e di eccellenza, al fine di fornire servizi in grado di soddisfare le esigenze dei Clienti. Per questo ci avvaliamo di professionisti altamente qualificati, applichiamo i massimi standard di qualità, utilizziamo tecnologie all'avanguardia che ci consentono di poter svolgere al meglio il nostro compito.
Alcuni cenni sul comune di Pescia
Pescia (AFI: /'pe??a/[3]) è un comune italiano di 19.697 abitanti della provincia di Pistoia, in Toscana.
La città di Pescia si trova presso il limite nord-occidentale della Valdinievole (di cui è lo storico capoluogo), a breve distanza dal confine della provincia di Pistoia con Lucca. Il suo territorio si estende lungo la valle del fiume Pescia; è rinomata per la floricoltura e per il commercio dei fiori (in particolare il garofano), la produzione della carta, per la frazione di Collodi, la località dove Carlo Lorenzini (Carlo Collodi, Pinocchio) trascorse parte dell'infanzia, e per il Palio dei Rioni, gara di tiro con l'arco con relativo corteggio storico che vi si tiene ogni prima domenica di settembre. È il polo scolastico più importante del comprensorio, sede vescovile e amministrativa della Valdinievole.
Storicamente Pescia si è sviluppata a partire da due nuclei funzionali differenti: quello dedicato alla vita pubblica ed al commercio si affaccia sulla riva destra del fiume Pescia, quello dedicato alle attività religiose e monastiche, invece, si estende sulla riva sinistra. Il primo nucleo si concentra simbolicamente nella grande Piazza Mazzini, nel Palagio e nei torrioni, il secondo nel Duomo e nella Porta Fiorentina (1732); i due centri, attorno ai quali si sviluppano una fitta rete di vicoli e rughe, sono connessi fra loro dal caratteristico Ponte del Duomo.
Secondo alcuni ritrovamenti archeologici e testimonianze scritte, si presume che Pescia sia stata fondata dai longobardi, che qui vi posero un insediamento. E appunto il nome del fiume omonimo prima e dell'insediamento poi deriva da un adattamento latino di una parola longobarda, pehhia, dalla radice germanica *bak- che significa fiume, torrente (cfr. tedesco Bach e inglese beck).
Poco più di tre secoli dopo la fondazione dell'abitato, Pescia, indipendente, rimase coinvolta quindi negli scontri tra guelfi e ghibellini. Di parte ghibellina, venne a scontrarsi con Lucca, di parte guelfa, e venne invasa e distrutta nel 1281, ma già pochi anni dopo cominciò la ricostruzione con l'aiuto degli stessi lucchesi. Durante il medioevo Firenze e Lucca si contesero la città, il cui comune sorgeva al confine tra le due repubbliche. Dopo un tentativo d'invasione fallito da parte di Pisa, la città passò sotto il dominio della Repubblica di Firenze.
L'economia della città si basava principalmente sull'allevamento del gelso e del baco da seta, di cui si racconta che sia stato importato segretamente dall'Oriente per la prima volta in Europa proprio dal pesciatino Francesco Buonvicini.
Nel 1519, la Pieve di S. Maria di Pescia fu elevata al rango di prepositura e il preposto divenne "nullius", ossia esercitava pressoché tutte le funzioni sacramentali e giuridiche del vescovo. Il 19 febbraio 1699 il Granduca di Toscana Cosimo III de' Medici la elevò al rango di città. Nel 1727, la diocesi di Pescia, guidata dal "preposto nullius", divenne sede di un vescovo, direttamente dipendente dalla Santa Sede.
Napoleone Bonaparte transitò con il suo esercito nella Valdinievole e sostò a Pescia; ordinò la riconversione della produzione agricola, facendo sostituire la tradizionale produzione della seta con la barbabietola da zucchero per l'approvvigionamento del suo esercito, arrecando grave danno all'economia cittadina[senza fonte].
In seguito all'unione del Ducato di Lucca al Granducato di Toscana nel 1849, Pescia e la Valdinievole vennero inseriti nel compartimento di Lucca, che successivamente, in seguito all'unificazione italiana, divenne la provincia di Lucca. La città rimase in ambito lucchese fino al primo dopoguerra quando, in seguito alla creazione della provincia di Pistoia, l'8 gennaio 1927 venne deciso il passaggio della Valdinievole alla neonata provincia.
I bombardamenti della Seconda guerra mondiale danneggiarono molto gravemente Pescia, poiché si trovava a ridosso della linea Gotica: le truppe naziste in ritirata minarono vari edifici del centro abitato e fecero saltare tutti i ponti sul fiume. La completa distruzione della città, che pure i tedeschi avevano minacciato, fu evitata grazie all'impegno e alla mediazione del Vescovo Angelo Simonetti.
In seguito la città si riprese rapidamente, e venne costruito il Mercato dei Fiori Vecchio e in seguito il Mercato dei Fiori Nuovo, iniziando il commercio dei fiori nel mondo.
Durante la seconda guerra mondiale, i coniugi Umberto Natali e Amina Nuget salvarono la vita a tre sorelle ebree rifugiatesi in città da Firenze e per questo, il 26 novembre 2003, sono stati insigniti dell'alta onorificenza di giusti tra le nazioni dall'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme.